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mercoledì 6 luglio 2011

Un po' di critica al vetriolo part 2: Un punto di vista sulla vicenda NO TAV

Purtroppo non avendo molto tempo in questo periodo per scrivere mei articoli, per un po' faro' da "ponte" per la diffusione di pezzi trovati sulla rete e che reputo interessanti e su cui credo valga la pena avere uno spunto di riflessione. Oggi incollo quello di Alberto Giovanni Biuso dal link http://www.biuso.eu/2011/07/03/la-donna-e-i-poliziotti/comment-page-1/#comment-3715
Di certo è un punto di vista ben preciso sulla vicenda di val Susa, ma esso riporta ad altri due indirizzi molto interessanti dove di sicuro, per chi non lo sapesse ancora, i fatti si possono valutare e analizzare molto piu' approfonditamente di quanto finora abbiano fatto molti giornali.
Buona lettura!!!!

Giulia B.
Militarizzazione del territorio, manganelli, lacrimogeni ad altezza d’uomo, ruspe, distruzione delle tende dei cittadini, armi chimiche. Anziani, donne, persone inermi picchiate, inseguite nei boschi, insanguinate. Perché? Questa è l’azione dei manichini armati al servizio delle aziende mafiose, dei partiti corrotti, delle banche per le quali un’opera tecnicamente ed economicamente del tutto inutile e dannosa -la linea ad Alta Velocità da Torino a Lione- è una fonte di danaro fuori da ogni controllo. La pagheremo tutti noi quest’opera, con i nostri soldi, con le tasse, con i servizi sempre più scadenti. Valli distrutte, umani umiliati, potenti ghignanti. No, non si tratta di una questione soltanto locale. È la metafora più pregnante della guerra che lo stato sta conducendo contro i cittadini italiani, della distruzione di risorse comuni che il peggior governo e la peggiore opposizione dell’Italia repubblicana vanno praticando con tenace volontà di morte.
La grande stampa (per non dire le televisioni) è quasi tutta schierata a favore della disinformazione. Anche per questo invito a visitare il sito No Tav e a vedere due filmati. Nel primo una donna espone le ragioni del rifiuto del Tav a una schiera di poliziotti rigidi come burattini. Il secondo è un’efficace sintesi di testi, immagini, voci che documentano quanto sta avvenendo in Val di Susa. Durano nove minuti ciascuno. Meritano il nostro tempo.