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venerdì 26 novembre 2010

Raccolta firme contro gli aumenti tariffari e i tagli al trasporto pubblico!

Come effetto della manovra economica si prospettano tempi durissimi per i pendolari...Addirittura son previsti aumenti del 25, 30% accanto a questi, anche una corsa ogni cinque già a pertire da gennaio...come se già non bastassero le problematiche e i disagi a tutti ben noti del trasporto regionale...
Se non sei d'accordo firma la petizione al
http://patto.ilpendolare.com/
GB

giovedì 18 novembre 2010

Sulla torre sotto una pioggia torrenziale: Gli immigrati proseguono la loro protesta

Milano, mercoledi 17 Novembre 2010     
Sono le 15.40 di una giornata  grigia e piovosa, anzi piu' che semplicemente piovosa, dalle piogge torrenziali.....mi dirigo verso via Imbonati dove, dal 5 novembre sulla  Torre davanti all'“ex Carlo Erba”, un gruppo di immigrati continua la sua protesta sulla scia di quella che si è verificata a Brescia contro le legge sui permessi di soggiorno e la sanatoria per colf e badanti. 
Una volta giunta nei pressi della torre - guidata da un forte profumo di cibo speziato dai rimandi decisamente orientali - mi avvio verso il presidio permanente che consiste in una sorta di piccola tendopoli improvvisata per l'occasione dai sostenitori della protesta. Tra questi, non solo associazioni per i diritti dei Migranti (ad esempio Università Migrante) ma anche cittadini stranieri comuni che vogliono semplicemente dare il loro appoggio e la loro solidarietà ai ragazzi impegnati in questa lotta.

Al mio arrivo vengo accolta da una quindicina di persone, per lo più di nazionalità nordafricana, che, incuranti delle intemperie e dell'acqua che cola copiosa dagli spazi non coperti tra una tenda e l'altra, continuano  - alcuni su delle sedie, altri dietro un banchetto informativo- il loro presidio per spiegare il perché della protesta e aggiornare sugli sviluppi chiunque chieda informazioni a riguardo.
La loro richiesta è semplice- e questo lo si legge immediatamente da un volantino molto chiaro che mi porgono intitolato "perché siamo sulla torre di via Imbonati?"- vogliono avere, come ogni cittadino che lavora onestamente in Italia, un permesso di soggiorno. 

L'accusa è dritta al governo il quale, con una sanatoria su Colf e Badanti non si è invece preoccupato di facilitare la regolamentazione di chi la badante non la fa e, nonostante tutto, lavora sodo da anni. Alcuni, per avere questo pezzo di carta hanno anche pagato caro (da 500 a 6mila euro),  un autentico salasso per molti immigrati che, o raggirati o complici per la disperazione, hanno sborsato migliaia di euro a datori di lavoro inesistenti. La maggior parte di essi in cambio non ha avuto niente.

Le frasi del volantino, per quanto semplici, arrivano dritte al cuore di chiunque abbia un minimo di sensibilità e recitano "SIAMO STUFI DI ESSERE TRATTATI COME BESTIE, SFRUTTATI NEI LUOGHI DI LAVORO, GUARDATI SEMPRE MALE COME SE FOSSIMO DELINQUENTI. SIAMO STUFI DI UN GOVERNO CHE CI DIPINGE COME NEMICI DEI LAVORATORI ITALIANI. NON SIAMO NOI I COLPEVOLI DELLA CRISI, MA IL GOVERNO CHE NON SA DARE RISPOSTE NE' HAI CITTADINI ITALIANI NE' AGLI IMMIGRATI"
 Quindi, a giudicare da queste parole, emerge un chiaro senso di solidarietà ed apertura anche con i cittadini italiani, molti dei quali, visti i tempi che corrono, di certo non si sentono meno sfruttati e demoralizzati per la drammatica situazione economica e lavorativa attuale.


Dopo aver letto il materiale informativo, chiedo immediatamente lo stato di salute dei ragazzi sopra la torre e scopro con piacere che stanno bene, hanno avuto cibo, coperte e vestiti offerti da diverse associazioni tra cui l'ong Emergency e l'associazione Naga. Sono in 3 (due sono scesi per problemi di salute) e hanno tutti tra i 25 e i quarant'anni. Chiunque puo' comunque portare il suo aiuto e la sua solidarietà con beni di prima necessità e medicine.

A questo punto c'è da chiedersi se questa protesta estrema porterà a qualcosa, per il momento le risposte da parte delle istituzioni sono state ben poche e anche l'ultimo incontro con il prefetto non ha dato alcun risultato. Con i sindacati i rapporti sono ancora ambigui e non è possibile dare una risposta certa all'eventualità di trattative concrete in corso. 
Per quanto riguarda invece l'opinione pubblica, a sentire le parole dei ragazzi impegnati nel presidio, i cittadini milanesi han finora mostrato più appoggio che critiche, forse perché un gesto tanto estremo non puo' che essere motivato da ragioni profonde e da una situazione oggettivamente insostenibile, o forse semplicemente perché molti italiani non faticano affatto ad immedesimarsi in situazioni di sfruttamento come queste.



G.B

Per essere aggiornati sui fatti:
comitatoimmigratitalia.milano@gmail.com 
Associazione Naga:     http://www.naga.it/
Associazione Unimigrante:  http://www.unimigrante.net/
www.emergency.it
Video sui fatti di Brescia:http://www.youtube.com/watch?v=RrPAO7a9dbI

 

Immagine tratta da:
http://milano.corriere.it/gallery/milano/11-2010/cimi/1/protesta-gru_1e2de8f4-eb1e-11df-bbbd-00144f02aabc.shtml









giovedì 11 novembre 2010

AFFITTI ALLE STELLE..PART 1

Copio e incollo un interessante articolo proveniente dalla Repubblica degli Stagisti,  un sito molto attento e attivo alle problematiche dei giovani (e meno giovani) stagisti, neolaureati e laureandi d'Italia..
Penso che offra degli ottimi spunti di riflessione sulla situazione attuale, per nulla rosea, degli affitti a Milano e in altre regioni, per lo più del nord Italia, dove fioccano cifre da capogiro anche su appartamenti dalle dimensioni irrisorie.
Ci rivedremo con la seconda parte a breve;-)

G.B
".....E passiamo a Milano. Qui gli universitari sono 177mila; la parte del leone la fa la Statale con oltre 54mila studenti, seguita a ruota da Cattolica (37.500), Politecnico (quasi 37mila) e Bicocca (poco più di 29mila). Poi ci sono la Bocconi con 12.700 studenti, la Iulm con 4.300 e infine l’università Vita-Salute San Raffaele con duemila. In media la metà degli iscritti è fuorisede: per esempio, secondo le statistiche della Statale un 15% proviene da un’altra regione e un 40% dalle altre province della Lombardia. Applicando queste percentuali a tutti gli atenei milanesi, ne risulta che vi sono a Milano 97mila studenti fuorisede. Unendoli ai 40mila fuorisede romani si arriva al ragguardevole numero di 140mila – e non è finita.
Agli studenti si uniscono (e in parte anche sovrappongono) gli stagisti. Partendo dal fatto che la Lombardia è regione dove in assoluto ce ne sono di più – nel 2008, secondo i dati del rapporto annuale Excelsior di Unioncamere, sono stati quasi 61mila sul totale nazionale di 305mila: praticamente uno stage su cinque avviene in Lombardia – Milano è a buon diritto la capitale degli stagisti: ne accoglie oltre 25.500. Lo scettro le viene però conteso da Roma, che con 25.350 stagisti assorbe oltre l’80% dei tirocini dell’intero Lazio. E questi numeri sono riferiti esclusivamente alle imprese private: vi sono poi in entrambe le città altre migliaia di stagisti negli enti pubblici, sopratutto a Roma dove hanno sede tutte le principali istituzioni.Impossibile qui sapere quale percentuale sia fuorisede: però, essendo la stragrande maggioranza delle offerte di stage a Milano o Roma, è chiaro che qualsiasi studente o neolaureato che voglia fare questo tipo di esperienza troverà molte più opportunità se sarà disponibile a trasferirsi lì.
Il che ci porta finalmente al centro di questo ragionamento.
140mila universitari fuorisede più 50mila stagisti vuol dire quasi 200mila giovani che a Roma e a Milano hanno bisogno di accoglienza, alloggio, trasporti pubblici degni di questo nome. Quali risposte ricevono? Focalizzando il tema della casa, e partendo dal presupposto che le foresterie universitarie e le case dello studente offrono un numero di posti estremamente esiguo e che quindi i ragazzi si devono arrangiare, i principali problemi sono tre.
Uno, i prezzi troppo alti. Quando una doppia in condivisione costa 300 euro al mese, e una singola oltre 500, c’è qualcosa che non va.
Due, gli affitti in nero. Il che non è solo un’illegalità che permette ai proprietari di risparmiare sulle tasse, ma anche un rischio per i ragazzi, che possono essere buttati fuori senza tanti complimenti dall’oggi al domani.
Tre, le case fatiscenti e sovraffollate: negli appartamenti per studenti è stato abolito il salotto per rimediare una camera da letto in più, le strutture sono spesso decrepite, le cucine poco più che da campo – tanto chi glielo fa fare ai proprietari di rendere decente l’arredamento, per quattro ragazzini? E così appartamenti di 60 mq con un solo bagno, inizialmente concepiti per due persone e con un valore commerciale di 7-800 euro al mese di affitto, si trasformano in «comuni» che ospitano il doppio o il triplo degli inquilini e fruttano il doppio o il triplo dei denari (senza però che si siano moltiplicati nè lo spazio nè il numero dei bagni). 200mila giovani che cercano una sistemazione a Milano e a Roma non sono uno scherzo. Ed è ora che le amministrazioni comunali affrontino il problema.."
(Di Eleonora Voltolina  http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/roma-milano-affitti-troppo-cari-per-i-200mila-studenti-fuorisede-e-stagisti )



mercoledì 10 novembre 2010

IL DISASTRO DELLA SANITA' IN ITALIA

Siamo a Milano, non certo in un piccolo e disperso paese del sud Italia, eppure anche nella tanto sbandierata "Eccellenza Sanitaria lombarda"ne accadono di ogni.
Lo sa bene C., che per avere una risonanza magnetica al fegato con Servizio Sanitario Nazionale (diagnosi:sospetto angioma di diametro 5cm)ha dovuto aspettare 2 mesi...ne sa anche qualcosa G., che per una visita neurologica di controllo (diagnosi: più di 10 emicranie al mese)aveva due alternative: o un controllo in Servizio Sanitario Nazionale dopo 4 mesi o una visita in regime privato dopo 2 mesi e per altro - cosa assai curiosa- con lo stesso medico.

A quanto pare dunque, anche il privato, seppure sempre meno del pubblico, comporta talvolta attese inaccettabili per chi sta davvero male.
Ma le attese per le prenotazioni non son l'unico problema: anche per chi riesce ad ottenere l'appuntamento in regime privato entro pochi giorni, non è sempre rose e fiori. E' il caso ad esempio di S., la quale, dopo aver pagato la bellezza di 115 Euro per una visita fisiatrica, è stata ricevuta con quasi un'ora di ritardo, rischiando di non riuscire a recarsi in tempo sul posto di lavoro. Peggio ancora è andata a F. il quale, dopo aver sborsato 130 Euro per una visita con un primario molto rinomato, si è visto dare una diagnosi frettolosa (tempo della visita=10 minuti) e una cura sbagliata per la sua patologia. Dunque oltre al danno la beffa...

Insomma, sembra che in Italia la sanità vada tutt'altro che bene e fin qui abbiamo escluso i casi di mala sanità più clamorosi e ridondanti sulle cronache televisive come quelli in sala parto accaduti in Sicilia o simili..
Dunque il problema della sanità esiste ma nessun governo sembra mai averci dedicato il tempo necessario anche solo per una risoluzione sommaria.

Al momento infatti i soggetti che più si prendono carico di queste problematiche sembrano essere solo alcune associazioni a difesa dei consumatori - ad esempio l'Associazione Altroconsumo- ma è chiaro che, vista l'entità del problema, l'assenza di un serio impegno per fronteggiarlo da parte delle istituzioni, è un fatto molto grave.
Il problema più importante è che in Italia si investe ancora troppo poco nella sanità e ne è prova la spesa sanitaria complessiva (pubblica e privata) rispetto al PIL- la quale si aggira attorno all'’8,9%, mostrandosi molto più bassa di quella di Paesi come Stati Uniti (15,3%), Germania (10,7%), Francia (11,1%) e Svizzera (11,6%).  Che sia forse il caso di cominciare prendere esempio da qualcuno di questi modelli?


G.B

Link: http://www.argo.catania.it/2010/06/14/luci-e-ombre-nella-sanita-siciliana/
http://www.altroconsumo.it/
http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=285