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giovedì 5 novembre 2009

PIOVE SUL NOSTRO AMORE. Una storia di donne, medici, aborti, predicatori e apprendisti stregoni

Autrice: Silvia Ballestra
Editore: Serie Bianca Feltrinelli (prima edizione: Settembre 2008)


«Con l’investitura dichiarata di difesa ad oltranza della vita, in realtà si fa passare l’ennesimo attacco alle donne, al loro corpo, alla sessualità e al potere riproduttivo. Insomma una musica già sentita e che si sperava di non dover sentire più ». Queste le parole che forse meglio descrivono lo spirito dell’ultimo libro di Silvia Ballestra; una travolgente inchiesta su un tema tanto scottante quanto attuale, quello dell’aborto e di tutto il mondo che lo circonda. Un mondo fatto – come ricorda lo stesso titolo – di donne, medici, predicatori e apprendisti stregoni, dove i movimenti per la vita si scontrano con quelli per la salvaguardia della legge 194, ottenuta tanto faticosamente dalle donne e ora ancora una volta messa in discussione. Silvia Ballestra s’inoltra fino alle pieghe più nascoste di questo mondo, passando dalle grandi città ai piccoli centri di provincia, dagli ospedali ai raduni politici e religiosi. Si confonde nella colorata manifestazione sindacale per l’8 marzo e poco dopo assiste incredula ad un irriconoscibile Giovanni Lindo Ferretti degli ex CCCP, sul palco di un raduno promosso dalla lista antiabortista di Giuliano Ferrara. Sensibile scrittrice e curiosa reporter allo stesso tempo, la Ballestra frequenta centri di formazione per volontarie del Movimento per la Vita. Condivide le sofferenze e le felicità delle donne nelle sale d’attesa dei consultori e, contemporaneamente, delinea un quadro estremamente completo di ciò che è l’aborto, cercando di non far dimenticare che esso, per la donna è prima di tutto dolore e sofferenza. E’ una sofferenza che stenta a passare anche nel corso di molti anni anni, perché appesantita da un senso di colpa altrettanto profondo. Il messaggio è chiaro: a chi accusa le donne di essere delle assassine perché hanno deciso di avvalersi di ciò che è un loro diritto, la Ballestra ricorda che sul corpo delle donne «non tutto si può dire, non tutto si può fare».

Giulia B.

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