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venerdì 3 dicembre 2010

AFFITTI ALLE STELLE..PART 2


L’ultima volta ho lasciato al vostro giudizio un interessante articolo svolto dalla Repubblica degli Stagisti sul caro affitti di alcune grandi città italiane (Roma e Milano) che concentrano al loro interno il maggior numero di studenti universitari/ stagisti e dalle quali, forse proprio per questo, ci si aspetterebbero delle maggiori agevolazioni in questo senso…
…a questo proposito però è importante dire che queste problematiche relative all’abitare, non si limitano ad interessare la categoria studentesca ma anche chiunque, lavoratore singolo o coppia che sia, decida di tentare la cosiddetta “via dell’indipendenza”.
E mentre alcuni politicanti poco  abituati a vivere le difficoltà economiche e lavorative quotidiane che mai come i questi ultimi anni giovani e meno giovani si trovano a  dover affrontare, accusano i gli italiani di essere “dei bamboccioni” perché dopo i trent’anni non sono ancora usciti di casa, forse sarebbe il caso di fermarsi e fare una riflessione approfondita sulle motivazioni che portano a questa situazione.
Partiamo da dati molto semplici: A Milano, in media un monolocale in zona decentrata (o forse sarebbe più corretto dire "periferica") può andare dai 450 ai 650 Euro al mese escluse le spese. Solitamente, quelli che costano meno, sono appartamenti tra i 25 e i 35 Mq.  Se ci spostiamo però verso il centro - senza necessariamente andare fino al Duomo -  le cifre lievitano oscillando tra gli 800 ai 1700 Euro: la cifra, nella maggior parte dei casi, è direttamente proporzionale ai Mq ma quello che determina l’impennata decisiva dei prezzi è la zona. Un monolocale, ad esempio in C.so Magenta, di 52 Mq,non arredato escluse le spese, può arrivare a costare la bellezza di 1650 Euro al mese. Reperire queste informazioni non è affatto difficile, basta farsi un giro su internet e dare uno sguardo agli annunci che ci sono esposti o sentire le voci delle persone che in questo momento stanno cercando disperatamente casa.
Magari qualcuno troverà normale che in una zona più centrale gli affitti vadano alle stelle, ma altri paesi europei dimostrano che invece questa tendenza non è affatto ovvia e anzi, sembra piuttosto una qualità tutta nazionale che generale. A Berlino -per esempio- la stessa tipologia di casa, arredata, con una stanza, una cucina aperta e un bagno e a pochi passi  da Kreuzberg, uno dei quartieri più vivaci e famosi per la movida giovanile berlinese, costa soltanto 450 Euro al mese. Ancora più eloquente è il prezzo di un monolocale di 38 Mq, arredato in una zona centralissima di Berlino – Charlottenburg- a 5 minuti dal maestoso Castello di Charlotte (da qui il nome del quartiere) e dal rispettivo parco e dalla Sprea, che – rullo di tamburi – costa esattamente la stessa cifra del precedente. Rapportato a Milano, sarebbe come se un monolocale a due passi dal castello Sforzesco costasse quanto un appartamento nella zona di Gratosoglio - uno dei quartieri più periferici di Milano. Peggio ancora, viste le folli cifre che caratterizzano anche i posti letto delle case condivise dagli studenti (il range va da 300 Euro per la doppia ai 500 per la singola), sarebbe come dire che una casa in centro a Milano costerebbe addirittura meno di una semplice camera.
Utopia? Di certo sì in Italia, almeno fin quando non verrà approntato un programma risolutivo o quanto meno regolativo degli affitti.
Sempre di più si sente parlare di nostalgia dell’ Equo Canone, il quale, abrogato in parte nel 1992 e in parte da una legge emanata sotto il Governo D’Alema nel 1998, è scomparso dal nostro ordinamento, senza che alcuna forza politica si rendesse conto delle conseguenze che questa scomparsa avrebbe comportato. Il libero mercato sugli affitti ha permesso gli eccessi e le cifre folli –guarda caso lievitate proprio dopo l’abrogazione di questa misura protettiva- su cui oggi ci troviamo a dibattere. Probabilmente invece, introdurre delle misure atte a stabilire un tetto massimo oltre il quale l’affitto di una casa non dovrebbe andare, potrebbe essere un modo per tutelare maggiormente tutti coloro che rischiano di restare a vita “bamboccioni”, perché, vista la precarietà del lavoro e la drammatica situazione economica, non possono permettersi un affitto.

Ma la situazione, almeno per ora rimane ferma e così accade che si continua ad investire nelle cosiddette case “di lusso” che non potranno mai essere abitate dalla famiglia media e che si preferisce non spendere un euro per un’edilizia convenzionata e alla portata di tutti.
L’emblema milanese di questa cieca rincorsa al profitto originato dal mattone è senza dubbio il nuovo quartiere in costruzione City Life – in zona fiera-  il quale, sponsorizzato come una novità assoluta, in uno stile unico, costruito interamente in materiali ecocompatibili e quant’altro, avrà degli appartamenti che costeranno dagli 8 ai 12 mila euro al Mq , cifre che fanno letteralmente a pugni con la crisi economica che stiamo vivendo e che per questo non possono che lasciare attoniti.

Giulia. B

Immagini tratte da:
www.consulenzaimmobigliare.org
arervda.it









2 commenti:

  1. E figurati che a Berlino protestano perchè sostengono di avere gli affitti troppo cari!!!! e noi allora che dovremmo fare?!!?!?

    c.

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  2. A Berlino gli affitti sono effettivamente più bassi di quelli di Roma o di Milano. Però bisogna vedere anche le rendite. Un appartamento di proprietà a Berlino frutta nulla, se non genera addirittura perdite visto la leggi che esistono lì e che sono molto generose nei confronti degli affittuari. Se posso comprare casa sempre una a Roma o a Milano. Città storiche e con storia millenaria. La rendita è lì assicurata, a Berlino no.

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